martedì 2 febbraio 2016

Il Silenzio: luogo per il Cambiamento

Ogni cambiamento è un processo complesso e soggettivo, il silenzio  può esser il luogo con cui avvicinarci ad esso.


Il Cambiamento è parte della vita di ognuno, ogni giorno si cambia: attraverso le scelte quotidiane, le esperienze, le sofferenze...

Si cambia non solo attraverso cambi di stato, di ruolo, di legami. Si cambia anche di fronte ai sentimenti, agli affetti, ai vissuti.

Quante volte nel vostro percorso di vita vi siete trovati di fronte a dei cambiamenti? Quante volte nella vostra vita avete dovuto affrontare un cambio di lavoro, scuola, casa, città? Oppure avete cambiato storie, amicizie, sentimenti? Come le vostre scelte, le decisioni e le vostre routine? 

E quante volte questi cambiamenti vi hanno creato apprensione, titubanza e timore? Mi riferisco anche ai cambiamenti più brevi, quelli non per forza duraturi e sconvolgenti. 

Ogni cambiamento, breve o inteso che sia è inteso qui come un processo complesso, che innescandosi porta con sé degli sviluppi sia mentali, sia comportamentali, sia emotivi.

Oggi vi propongo un tema che ritengo esser cruciale in ogni cambiamento, che può in qualche modo aiutarvi ad avvicinarvi ad esso, permettendovi di affrontare il nuovo attraverso la sicurezza di ciò che è passato. Il Silenzio.

Il silenzio che precede ogni evento: una decisione, una scelta, la ricerca di parole importanti o quelle più appropriate, l’inizio di un'azione… e quello che segue a tutto ciò che ci lascia stupiti, perplessi, attoniti, incantati, spaventati.

È cruciale la ricerca di silenzio in ogni processo di cambiamento.

Il silenzio ricercato nel buio della tua camera, quello che ti protegge dal frastuono della quotidianità, dai rumori del mondo, dalle ferite più profonde, quando tutto si sta evolvendo e modificando, dentro e fuori di te.

Doherty nel suo libro “Scrutare nell’anima” afferma che esiste un silenzio che è sopra ogni altro silenzio; il silenzio che va oltre la semplice mancanza di suoni e di rumori. 

Il silenzio profondo, quello in cui ti immergi, lo gusti, ti fai avvolgere dentro e fuori. Quello in cui fai tacere il turbinio dei pensieri e sentimenti che ti assillano la mente e creano malesseri e inquietudini. 

Quel silenzio che ti permette di incontrare il tuo IO più profondo, più intimo, sconosciuto a tutti e soprattutto a te stesso. Quell'IO che nella frenesia del fare, di fare, rifare della quotidianità, tace. Non si manifesta. Resta li, chiuso, come un tesoro nascosto, in attesa che TU ti accorga finalmente che esiste.

Il silenzio permette di disintossicarsi dalle parole, di fermarsi per porsi in ascolto di ciò che nel nostro intimo chiede la parola. Il silenzio per esistere ha bisogno di un suo spazio e di un suo tempo.

John Cage sosteneva che "...è proprio il silenzio a garantire che ogni suono sarà preso in considerazione".

Così è nella vita, nel proprio percorso di cambiamento: riuscire a dare spazio e ascolto al silenzio permette di ricollocare nella giusta dimensione gli eventi, le parole, i comportamenti. E di poterli così vedere ed affrontare. Il silenzio li libera da giudizi e pregiudizi, approvazioni e biasimi, permettendoti di accoglierli e apprezzarli nelle loro molteplici sfaccettature.

Ciò che vi propongo per questo inizio, è una sorta di suggerimento da poter utilizzare di fronte a qualsiasi cambiamento di stato, luogo, affetto. 

Vi propongo di trovare il vostro spazio di silenzio, perché è proprio li che nasce una grande forza interiore, quella che dona serenità e pace anche nelle avversità.

Per poterlo individuare, pensate ad un luogo fisico, un luogo che vi faccia sentire protetti, al sicuro… un luogo che quando ci siete e lo osservate, faccia divenire il vostro respiro più intenso e profondo.

Quale luogo vi fa sentire protetti, in equilibrio e pervasi dalla pace? C'è? Esiste? Cercatelo… Sono certa che lo troverete.
C’è un luogo, fra tutti, che io prediligo per l'incontro con il silenzio. Il silenzio che
ha caratterizzato i cambiamenti della mia vita: un pendio incantevole nella Val Gardena, quello che porta al monte Pic', dal quale riesci a vedere il Sasso Lungo e la vallata che lo circonda. In questi luoghi dove non giunge alcun rumore, è possibile cogliere e quasi "sentire" il silenzio che vi abita. A volte è un silenzio totale, a volte è il mormorio di un torrente o il cinguettio degli uccelli, altre ancora la brezza leggera che soffiando accarezza l'erba.

Quando avrete individuato il vostro luogo, quello che vi permette di incontrare nel silenzio la vostra quiete, sarà li che vi basterà riportarlo alla mente per riprovare le stesse sensazioni.


Così, ogni qual volta siete di fronte ad un’evoluzione, un cambiamento, timoroso o eccitante che sia, sarà sufficiente immergervi nella vostra immagine silenziosa, per tornare ad essere in quiete

Ed è così che nel mezzo delle vostre tempeste in evoluzione, potrete trovare uno spazio per ascoltarvi e, sentirvi sereni nel silenzio che vi protegge.


"In alto sulle vette regna la quiete;
in alto sui picchi neppure un alito; nella foresta silente gli uccelli.
Fermati, tra breve sarai nella quiete anche tu
."
J.W. von Goethe 

Lara Zucchini



Fonti:
Fronzi Giacomo, La filsofia di John Cage, per una politica dell'ascolto. Milano, Mimesis Edizioni, 2006.

J.Doherty William, Scrutare nell'anima. Responsabilità morale e psicoterapia. Milano, Raffaello Cortina Editore, 1997.

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