C'è chi a perdonare non ci pensa nemmeno, chi ci prova e non ci riesce. Come si cambia perdonando? Come cambia la relazione dopo il perdono? Il perdono è una delle forme d'amore più grandi.
Il perdono è un elemento importante della nostra vita, ci permette di andare avanti e oltre nelle relazioni e con noi stessi. Non tutti conoscono il potere che il
perdono porta con Sé per la nostra vita.
La parola perdono deriva dal latino condonare (dare in dono, rimettere, graziare, abbandonare). In italiano perdonare assume il significato di "assolvere qualcuno dalla colpa commessa, condonare a qualcuno l’errore o il fallo compiuto, trattare con indulgenza e comprensione, scusare, concedere il perdono".
Il perdono porta con sé un cambiamento, comporta una transizione nell'individuo. Perdonare implica riuscire ad andare oltre ai propri sentimenti, pensieri e comportamenti negativi e soppiantarli con la presenza di sentimenti pensieri e comportamenti positivi. Perdonare richiede un cambiamento e una sfida con noi stessi non facile da compiere. Compiere la scelta del perdono, rinunciando al rancore per cercare una riconciliazione è la forma d'amore più alta e più grande.
perdono porta con Sé per la nostra vita.
La parola perdono deriva dal latino condonare (dare in dono, rimettere, graziare, abbandonare). In italiano perdonare assume il significato di "assolvere qualcuno dalla colpa commessa, condonare a qualcuno l’errore o il fallo compiuto, trattare con indulgenza e comprensione, scusare, concedere il perdono".
Il perdono porta con sé un cambiamento, comporta una transizione nell'individuo. Perdonare implica riuscire ad andare oltre ai propri sentimenti, pensieri e comportamenti negativi e soppiantarli con la presenza di sentimenti pensieri e comportamenti positivi. Perdonare richiede un cambiamento e una sfida con noi stessi non facile da compiere. Compiere la scelta del perdono, rinunciando al rancore per cercare una riconciliazione è la forma d'amore più alta e più grande.
Il lavoro del perdono necessita di tempo, richiede un passaggio interno, un'evoluzione, ha come presupposto imprescindibile il raccoglimento del soggetto su se stesso. E' un lavoro che può avvenire solo in solitudine: il corpo dell'altro è divenuto straniero.
Cosa accade ai legami quando uno dei due tradisce? Cosa accade se il traditore chiede poi perdono? Chiede di essere ancora amato e che tutto torni come prima?
Massimo Recalcati spiega nel suo libro "Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa" che perdonare l'imperdonabile è il gesto più radicale dell'amore.
"Il perdono prende senso, trova la sua possibilità di perdono solo laddove esso è chiamato a fare l'im-possibile e a perdonare l'imperdonabile, l'inespiabile - e quindi fare l'impossibile. Perdonare il perdonabile, il veniale, lo scusabile, ciò che si può sempre perdonare, non è perdonare." Jacques Derrida.E' anche vero, però, che esiste un punto in cui il perdono diventa davvero impossibile e l'amore si arresta: succede quando chi amiamo si ostina a ingannare se stesso, quando insiste ad ingannare sistematicamente il proprio desiderio.
Essere disposti, per l'amore che ancora nutriamo a rinnovare la fiducia, a rinnovare il dono della promessa, non è una cosa semplice, ma è possibile.
In questo senso il perdono è un dire "Si!" e ancora un "Si!" a un altro incontro possibile con l'amato. Si tratta di un rinnovamento assoluto del legame che non può perseguire l'illusione di ricostruire il legame com'era. Il perdono non può cancellare le tracce della ferita, non può essere il frutto di un'amnesia.
Tutto quello che circondava l'amato - ricordi, esperienze, amicizie, imprese - dev'essere voluto una seconda volta, deve essere fatto vivere in modo nuovo, ancora un'altra volta.
Il gesto del perdono è uno dei gesti più alti dell'amore: solo il lavoro del perdono può far decidere per un altro Si.
Il lavoro del perdono può diventare un'occasione per provare a fare un passo al di fuori delle sabbie mobili del narcisismo. Quando si perdona il rapporto con l'altro è al di fuori del rapporto con il proprio Sè Ideale (l'altro non è più lo specchio che riflette le parti migliori di me stesso) il lavoro del perdono viene dall'abisso del trauma dell'abbandono, il perdono conduce al di là dell'Io, ci accosta al mistero della totale ingovernabilità dell'Altro, del suo essere irriducibilmente straniero.
Chi sa perdonare è chi non vive il movimento dell'amore come quello dell'avere, ma è quello del cedere, del perdersi, dell'assoluta esposizione priva di riserve dell'Altro. E' in questa sola condizione che il perdono è possibile, nel carattere ingovernabile e radicalmente libero del desiderio dell'Altro. Per questa ragione il lavoro del perdono rivela più di ogni altra cosa come nessun disegno di appropriazione dell'Altro potrà mai garantire la realizzazione dell'amore.
"Amare è un rischio assoluto che esclude il possesso assoluto" (Massimo Recalcati).
Il processo del perdono permette di ristrutturare la realtà, ridefinisce sé, l’altro e le relazioni. Consente il passaggio da significati drammatici, umilianti a significati nuovi, più costruttivi, funzionali all'equilibrio psichico e al benessere. Il valore innovativo e la funzione liberatoria del perdono apre ad una relazione rinnovata e svolge una funzione trasformativa per la personalità, che comprende al suo interno l’accettazione della propria e altrui possibilità di sbagliare.
Riconoscere il bisogno di perdonarsi e perdonare, sottolinea un percorso umano di condivisione e reciprocità, nell'impegno di un cambiamento di mentalità.
Qui di seguito il video di Roberto Benigni e la presentazione del libro di Papa Francesco, che con il suo linguaggio diretto e che arriva dritto al cuore, permette di comprendere il potere del perdono.
"Il signore non si stanca mai di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono. Allora dobbiamo chiedere la grazia di non stancarci di chiedere perdono, perché lui non si stanca di perdonare. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza. La misericordia non cancella il peccato, va oltre. E' come il cielo, noi guardiamo il cielo, tante stelle, ma quando viene il sole al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono più"
Quando il lavoro del perdono riesce, l'oggetto perduto risulta davvero perduto, è lasciato andare; potremmo tenerlo simbolicamente in noi, ma il mondo che è morto con lui può finalmente trovare un'altra vita possibile, può diventare un'altra forma del mondo.
Lara Zucchini
Fonti:
Derrida J., Perdonare, tr. it. Raffaello Cortina: Milano, 2004, pp. 46-47.
Recalcati M., Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa, Raffaello Cortina: Milano, 2014.
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